Villa Albertine
Studio dell’artista

New York (US)

CommitenteVilla Albertine x Mobilier National
Completato 2022
Superficie 90 m²
Capoprogetto  Mattéo Lécuru
Credits Studio Vincent Eschalier et Guillaume Delvigne

CommitenteVilla Albertine x Mobilier National
Completato 2022
Superficie 90 m²
Capoprogetto  Mattéo Lécuru
Credits Studio Vincent Eschalier et Guillaume Delvigne

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“L’anticamera” costituisce il passaggio tra il corridoio e lo studio. Attraverso un gioco di chiaroscuri, offre naturalmente un’inquadratura verso il laboratorio e la luce esterna.

 

“La soglia” segna l’ingresso dello studio. Riprende la caratteristica curvatura della parete di facciata. Il suo spessore permette di integrare la tecnica (aria calda e fredda) e la sua capacità di stoccaggio di articolare gli usi all’interno dell’atelier. Concepita come una parete a cimasa, rispetta i valori patrimoniali del luogo distinguendosi dal soffitto storico.

 

“L’illuminazione”, indiretta e invisibile, tende alla valorizzazione del sito, essendo direzionale e regolabile per le opere temporaneamente esposte.

 

“Una nobiltà calda e cruda”. Le pareti sono trattate con intonaco di calce, rimanendo così nello stile che si trova nel pavimento originale in cotto.

La boiserie del camino e dell’ingresso è in legno sgrossato. La lunga facciata della soglia è invece costituita da porte in alluminio fuso che riflettono la luce.

 

“Due grandi tappeti” definiscono gli spazi. Disegnati su misura e fatti a mano, rafforzano la geometria della stanza.

 

“Il camino” come spazio di convivialità. La sua presenza ci porta naturalmente a pensare a quest’area come a un salotto, organizzato intorno a un tavolino e alle poltrone disegnate da Guillaume Delvigne. Ingrandito e trattato come una teca, si presta a ospitare opere d’arte, rendendo il salotto un luogo di contemplazione e riflessione.

 

“Due lunghe panchine” vicine alla luce e alla vista. Rispondendo a quello che definisce la soglia, queste sedute offrono punti di relax privilegiati lungo la facciata occidentale.

 

“Il tavolo d’atelier” è un pezzo chiave che struttura lo spazio, offrendo grande flessibilità e rendendo omaggio all’origine del luogo. Il sistema di tavoli è realizzato con materiali nobili e robusti e offre una nuova interpretazione del senso che hanno piano e cavalletto, tipici dello studio dell’artista. Le sedie Robert Mallet Stevens, provenienti dalle collezioni del Mobilier National, leggere e impilabili, dialogano tra simboli storici e mutazioni contemporanee.



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